Il ramp-up è lo step dell'onboarding in cui ci si assicura che gli invii email abbiano un buon livello di deliverability. Lo scopo è quello di preparare il dominio e gli IP per ottenere una reputazione buona e stabile e, di conseguenza, una consegna. Il ramp-up è una questione di volume e, se fatto correttamente e con i giusti contatti, avrà un impatto positivo sulla reputazione, anche se questo non è il suo vero obiettivo. Questo articolo illustra alcune best practice e prerequisiti da rispettare quando si prepara il piano di ramp-up.
- Prerequisiti del ramp-up
- Requisiti obbligatori
- Best practice
- "Dont's"
- Risorse utili per approfondire
Prerequisiti del ramp-up
Qui sotto troverai i requisiti OBBLIGATORI che devi rispettare quando esegui il tuo piano di ramp-up:
📢 Devi avere l'ultima data di attività
Si tratta della data dell'ultimo clic, dell'ultima apertura e dell'iscrizione per ogni contatto.
Perché? Solo i contatti più attivi devono fare da target durante un ramp-up al fine di mostrare al Mailbox Provider che i destinatari stanno reagendo positivamente.
📢 Devi avere un volume sufficiente
Se hai meno di 50 mila contatti, un ramp-up potrebbe non essere necessario. Questo però dipende dalla qualità del tuo database e dall'engagement degli utenti.
Perché? L'utilizzo di IP condivisi e un po' di monitoraggio saranno probabilmente sufficienti per dei piccoli volumi. Puoi anche usare l'opzione del ritmo d'invio in Scenario per definire un limite di email inviate all'ora.
📢Devi aver configurato i tuoi record DNS (SPF, MX, DKIM, ecc.)
Perché? I Mailbox Provider chiedono un'autenticazione basata sui record DNS.
📢Devi elencare i Paesi di provenienza dei tuoi destinatari e specificare il numero di destinatari in ogni Paese
Perché? Questa informazione ci aiuta a farci un'idea di quali Mailbox Provider sono nel database e quale volume aspettarsi da ognuno di questi.
📢 Devi avere una cronologia di 30 giorni
Questo significa il numero di email inviate al giorno per 30 giorni consecutivi.
Perché? Per vedere i volumi abituali, i giorni di invio e i picchi, quanti e quali IP utilizzare, ecc. Inoltre, ci aiuterà a stimare la durata del ramp-up e la strategia da adottare.
📢 Il file di ramp-up deve essere compilato correttamente e in tempo
Perché? Questa informazione è necessaria per costruire un piano di ramp-up. Non è possibile cominciarlo prima che le informazioni obbligatorie siano fornite. Devi definire un obiettivo per quanto riguarda la frequenza e il volume intorno al quale si creerà il piano. Ecco un esempio dell'evoluzione del volume attesa:
Altri prerequisiti non sono obbligatori, per esempio:
Requisiti |
Cosa |
Perché |
Un dominio di invio esistente |
Continua a utilizzare lo stesso dominio di invio già in uso per trarre beneficio dalla cronologia, se la sua reputazione è buona. |
Per iniziare a utilizzare un nuovo dominio è necessario costruire la sua reputazione da zero e questo richiede più tempo. |
Informazioni sulle campagne automatiche |
È necessario fornire i volumi, la frequenza e il tipo di campagne automatiche. |
Queste campagne automatizzate possono essere un buon modo per preparare gli IP. In questo caso utilizziamo IP condivisi e preparati. L'obiettivo è più quello di sviluppare il dominio di invio che gli IP. |
Esigenze per gli IP dedicati |
È obbligatorio utilizzare IP dedicati fin dall'inizio? |
La preparazione di nuovi IP dedicati è più delicata rispetto all'utilizzo di IP condivisi. Di solito consigliamo di iniziare con un pool condiviso, ma in alcuni casi un pool dedicato può essere obbligatorio. La certificazione di validità (prima conosciuta come Return Path) richiede IP dedicati. |
Best practices
Ecco alcune best practice da rispettare quando completi un piano di ramp-up:
✅ Usa i contatti attivi e quelli appena arrivati
Ti consigliamo di iniziare con i contatti più attivi (openers/clickers su un mese) per ottenere la massima pertinenza. Successivamente puoi continuare con i contatti meno attivi.
Gli inattivi (6 mesi senza reattività) non devono essere considerati come target durante il ramp-up. Una volta che tutti i contatti "attivi" sono stati presi come target, riteniamo che il ramp-up sia terminato, ma potrebbe essere necessaria un'ulteriore strategia per raggiungere i contatti rimanenti. Per ulteriori informazioni sulla riattivazione degli inattivi, leggi questo articolo.
✅ Monitora i KPI della deliverability
Controlla quotidianamente i bounce, le risposte SMTP, i tassi di apertura e la loro evoluzione nel tempo. Aumentare i volumi e la velocità quando il semaforo è rosso è controproducente.
✅ Adattati quando le regole cambiano
Volumi, frequenze e strategie cambiano nel tempo, per ogni Mailbox Provider.
Ogni i Mailbox Provider ha i suoi requisiti, ma un calcolo intelligente dei volumi e delle velocità può renderli compatibili ed evitare operazioni complesse: non bisogna complicare troppo le cose.
Adattare il piano può essere utile in caso di problemi imprevisti, come i bounce... Il piano deve essere flessibile perché potrebbero verificarsi dei problemi, quindi è importante lasciare un po' di margine.
Al contrario, non devi...
❌ Provare ad accelerare il piano
I Mailbox Provider impiegano tempo per valutare la reputazione di un mittente perché in questo modo possono disporre di un maggior numero di dati su cui basarsi. Possono essere necessari alcuni giorni per avere visibilità sulle metriche e quindi per continuare come previsto o adattare il programma.
❌ Cambiare fornitore in un periodo critico per il business
I Mailbox Provider non amano i cambiamenti perché devono esaminarli. Quando cambi CRM, è probabile che cambino almeno le impostazioni DNS e gli indirizzi IP. Questo metterà sotto esame l'invio e probabilmente interferirà con la capacità di consegnare grandi volumi di email.
Non potrebbe esserci momento peggiore per ricevere pressioni per il raggiungimento degli obiettivi di vendita!
❌ Pianificare il tuo ramp-up vicino a date critiche
Evita il Black Friday e altri periodi di saldi per fare il tuo ramp-up!